Festival di Berlino 2012

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

La 62ª edizione del Festival internazionale del cinema di Berlino si è svolta a Berlino dal 9 al 19 febbraio 2012, con il Theater am Potsdamer Platz come sede principale.[1] Direttore del festival è stato per l'undicesimo anno Dieter Kosslick.

L'Orso d'oro è stato assegnato al film italiano Cesare deve morire di Paolo e Vittorio Taviani.

L'Orso d'oro alla carriera è stato assegnato all'attrice Meryl Streep, alla quale è stata dedicata la sezione "Homage",[2] mentre la Berlinale Kamera è stata assegnata all'ingegnere e inventore Ray Dolby, al regista, sceneggiatore e produttore Haro Senft e allo Studio Babelsberg di Potsdam, conosciuto per essere il più antico studio cinematografico al mondo.[3]

Il festival è stato aperto dal film in concorso Addio mia regina di Benoît Jacquot.[4]

La retrospettiva di questa edizione, intitolata "The Red Dream Factory", è stata dedicata allo studio cinematografico sovietico Mezhrabpomfilm, attivo tra il 1922 ed il 1936, e alla sua sezione tedesca Prometheus.[5]

Mike Leigh, Anton Corbijn, Charlotte Gainsbourg e Jake Gyllenhaal, membri della giuria internazionale.

Giuria internazionale

[modifica | modifica wikitesto]

Giuria "Opera prima"

[modifica | modifica wikitesto]

Giuria "Cortometraggi"

[modifica | modifica wikitesto]

Giurie "Generation"

[modifica | modifica wikitesto]

Kinderjury/Jugendjury

[modifica | modifica wikitesto]

Gli Orsi di cristallo sono stati assegnati da due giurie nazionali, la Kinderjury per la sezione "Kplus" e la Jugendjury per la sezione "14plus", composte rispettivamente da undici membri di 11-14 anni e sette membri di 14-18 anni selezionati dalla direzione del festival attraverso questionari inviati l'anno precedente.[6]

Giuria internazionale

[modifica | modifica wikitesto]

Nella sezione "Kplus" il Grand Prix e lo Special Prize sono stati assegnati da una giuria internazionale composta dal documentarista Mark Cousins (Regno Unito), lo sceneggiatore Rasmus Horskjær (Danimarca), il regista e produttore Frieder Schlaich (Germania), la regista, sceneggiatrice e produttrice Marité Ugas (Perù) e da Maxine Williamson (Australia), direttrice artistica della Asia Pacific Screen Academy.[6]

Selezione ufficiale

[modifica | modifica wikitesto]

Fuori concorso

[modifica | modifica wikitesto]

Cortometraggi

[modifica | modifica wikitesto]

Berlinale Special

[modifica | modifica wikitesto]

Cinema tedesco

[modifica | modifica wikitesto]

Retrospettiva

[modifica | modifica wikitesto]

Cinema culinario

[modifica | modifica wikitesto]

Premi della giuria internazionale

[modifica | modifica wikitesto]

Premi onorari

[modifica | modifica wikitesto]

Premi della giuria "Opera prima"

[modifica | modifica wikitesto]

Premi della giuria "Cortometraggi"

[modifica | modifica wikitesto]

Premi delle giurie "Generation"

[modifica | modifica wikitesto]

- Children's Jury Generation Kplus

- International Jury Generation Kplus

  • Grand Prix per il miglior film: Kauwboy di Boudewijn Koole
  • Menzione speciale: Gattu di Rajan Khosa
  • Special Prize per il miglior cortometraggio: Bino di Billie Pleffer
  • Menzione speciale: L di Thais Fujinaga

- Youth Jury Generation 14plus

Premi delle giurie indipendenti

[modifica | modifica wikitesto]

Premi dei lettori e del pubblico

[modifica | modifica wikitesto]
  • Premio del pubblico - Panorama:
  • Premio dei lettori del Berliner Mongerpost: La scelta di Barbara di Christian Petzold
  • Premio dei lettori del Tagesspiegel: La demora di Rodrigo Plá
    • Menzione speciale: Call Me Kuchu di Katherine Fairfax Wright e Malika Zouhali-Worrall
  1. ^ 62nd Berlin International Film Festival - February 9-19, 2012, su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato il 15 maggio 2023.
  2. ^ Jan 02, 2012: Homage and Honorary Golden Bear for Meryl Streep, su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato il 16 marzo 2017.
  3. ^ Awards 2012, su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato il 16 marzo 2017.
  4. ^ Jan 4, 2012: Benoît Jacquot's Les Adieux à la Reine to Open the 62nd Berlinale, su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato il 16 marzo 2017.
  5. ^ Oct 24, 2011: Berlinale Retrospective 2011: The Red Dream Factory, su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato il 16 marzo 2017.
  6. ^ a b c d e Juries - 2012, su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato il 23 giugno 2022.

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
  Portale Cinema: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di cinema