Ulysse Nardin

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Ulysse Nardin
StatoBandiera della Svizzera Svizzera
Fondazione1846
Fondata daUlysse Nardin
Sede principaleLe Locle
GruppoPPR
Persone chiaveUlysse Nardin (fondatore)

Rolf Schnyder (ex proprietario)

Patrick Pruniaux (CEO)

Settoreorologeria
ProdottiOrologio da polso
Sito webwww.ulysse-nardin.ch/

Ulysse Nardin è una società svizzera specializzata nella produzione di orologi di lusso, conosciuta in particolare per la produzione di cronometri marini nel corso del 1800. L'azienda è stata fondata nel 1846 a Le Locle, Svizzera, da Ulysse Nardin.[1][2]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Ulysse Nardin Michelangelo, fine anni '80
Cronometro da plancia Ulysse Nardin, così chiamato perché risiedeva sulla plancia della nave e l'ora precisa veniva regolata in base al cronometro da marina, che era più preciso, e che era collocato altrove, spesso sotto coperta[3].
Cronometro da marina Ulysse Nardin, dotato di secondina di dimensioni maggiorate e indicatore di riserva di carica a ore 12

Il legame con la marina[modifica | modifica wikitesto]

Ancor prima che famosa per gli orologi da polso o da tasca, Ulysse Nardin si è affermata come azienda leader nella realizzazione di orologi e strumenti di bordo da marina (come ad esempio i barometri), tanto da aggiudicarsi numerosissimi premi per questo genere di segnatempo e da potersi fregiare la fornitura a diverse marine militari di grandi potenze mondiali come Stati Uniti, Giappone, Russia, Gran Bretagna. Ben presto Ulysse Nardin diventa l'azienda orologiera con all'attivo il maggior numero di riconoscimenti di precisione cronometrica. Nel 1876 il fondatore muore e l'azienda passa nelle mani del figlio, Paul-David Nardin, il quale vince la medaglia d'oro all'Esposizione Universale di Parigi del 1878, proprio per la precisione dei cronometri da marina.

Agli inizi del Novecento l'azienda inizia la produzione anche di movimenti di dimensioni più piccole, adatti per essere incassati in segnatempo da polso.

Risale al 1935 la realizzazione di un cronografo da tasca con calibro proprietario in grado di misurare i decimi di secondo[4].

Secondo i dati dell'Osservatorio di Neuchâtel, tra il 1846 e il 1975 Ulysse Nardin ha ottenuto 747 premi per tutti i suoi segnatempo (d'uso civile e militare), diversi Grand Prix e medaglie d'oro e d'argento alle esposizioni universali, ed oltre quattromila certificati di precisione[5].

Il rilancio del marchio e le invenzioni di Oechslin[modifica | modifica wikitesto]

Ulysse Nardin crono con data e fasi luna ref. 532-22

A causa della crisi del quarzo, Ulysse Nardin ha affrontato sfide significative alla fine degli anni '70 e all'inizio degli anni '80. Nel 1983 la società fu acquisita dall'uomo d'affari Rolf Schnyder che, in collaborazione con orologiai come Ludwig Oechslin, fece rivivere il marchio. Rolf Schnyder è stato amministratore delegato e ha trasformato l'azienda in un business sano, introducendo anche diverse innovazioni. L'obiettivo era quello di far tornare Ulysse Nardin nell'élite dell'orologeria, realizzando segnatempo di qualità da un punto di vista meccanico e di finiture. Un esempio è la creazione di un cronografo con calendario e fasi lunari, alimentato dal calibro Lemania 2320 (base Lemania 2310[6][7], adottato anche da Patek Philippe[8], Omega[9], Vacheron Constantin[10], Breguet[11] e Roger Dubuis, con aggiunta della complicazione di data e lunario, ribattezzato da Ulysse Nardin UN-53).

Nel 1985 Oechslin realizza l'Astrolabium Galileo Galilei, che all'epoca era uno degli orologi da polso più complicati mai realizzati. Nel 1988 invece venne progettato, sempre da Oechslin, il Planetarium Copernicum. Il terzo ed ultimo orologio astronomico di Oechslin è il Tellurium Johannes Kepler[12], del 1992.

Uno dei numerosi modelli della collezione San Marco, dedicata alla Repubblica di Venezia. In questo esemplare il quadrante è in smalto.

Nello stesso decennio la proposta della Maison si amplia anche con la collezione sportiva Acqua, caratterizzata da modelli solotempo e con calendario completo, alcuni dei quali impermeabili fino a 120 metri. Ulysse Nardin in questo periodo si fa inoltre apprezzare per la linea San Marco, dedicata a Venezia e alle Repubbliche marinare, e per la collezione Michelangelo, contraddistinta da un'estetica d'impatto, con cassa rettangolare smussata, anse fisse a maniglione e complicazioni.

1990-2020: innovazione continua[modifica | modifica wikitesto]

Ulysse Nardin Newton, collezione dedicata al fisico inglese. Qui in versione automatica oro e acciaio con datario

Negli anni Novanta viene presentato il Berlin 1907, un cronografo rattrapante con quadrante delle ore decentrato a ore 3 che si basa su una modifica del calibro Valjoux 7750.

Nel 1996, Ulysse Nardin realizzò il suo primo orologio da polso per cronometro marino "Marine Chronometer 1846", contraddistinto esteticamente da un layout del quadrante assai simile ai cronometri di marina realizzati anticamente dall'azienda, pertanto con la secondina a ore sei sovradimensionata e l'indicatore della riserva di carica a ore dodici.

Sempre del 1996 è anche il calendario perpetuo "Perpetual Ludwig", che si caratterizza per essere il primo calendario perpetuo di sempre ad aver sostituito, all'interno del movimento, le leve con delle ruote e dei dischi, più robusti e meno soggetti ad usura. Ciò consente al Perpetual Ludwig di essere regolato avanti ed indietro (operazione non comune all'epoca, dal momento che uno dei calendari perpetui più in voga dell'epoca, l'IWC Da Vinci, consentiva solo la correzione delle informazioni in avanti[13]), seppure il processo di correzione delle indicazioni avviene piuttosto lentamente. Questa innovazione è stata inserita nel calibro di manifattura UN-33. Anche questi orologi sono stati progettati da Ludwig Oechslin in occasione del 150º anniversario del marchio. L'esperienza del Perpetual Ludwig è stata ispiratrice per H. Moser & Cie. nella creazione del suo calendario perpetuo a dischi, il quale integra anche la possibilità di effettuare correzioni in prossimità della mezzanotte.

Nel 1999 viene presentato il GMT+/- Perpetual, basato sul movimento perpetuo UN-33, ma con l'aggiunta della funzione GMT (il calibro così modificato prende il nome di UN-32), in cui tutte le funzioni sono regolabili avanti ed indietro[14].

Nel 2001 è il turno del Freak[15], un modello che ha segnato l'industria orologiera grazie ai suoi contributi tecnici e inventivi, come ad esempio l'assenza della corona di carica (si carica manualmente ruotando il fondello e si regola l'ora agendo dalla ghiera), l'utilizzo del silicio[16] (Ulysse Nardin è una delle aziende pioniere nell'uso del silicio e il Freak è il primo orologio ad aver mai impiegato il silicio), l'assenza del quadrante tradizionale e la disposizione a treno (o a baguette) dei ruotismi. Sono le componenti del movimento che, ruotando, segnano l'ora. Il movimento, dalla forma a baguette, compie una rotazione del quadrante in sessanta minuti, fungendo da carosello, consentendo pertanto, come avviene con il tourbillon, di compensare i difetti di cronometria[17]. In virtù della sua peculiarità e genialità ha vinto il premio "Watch of the Year" all'Innovation Award nel 2002. Questa collezione si è notevolmente ampliata prevedendo orologi con varie complicazioni, caratterizzati tutti da queste note distintive generali[18]. Tutt'oggi si tratta di una linea di successo proposta a catalogo dalla Maison di Le Locle ed è presentata anche ad un prezzo d'attacco meno oneroso nella versione Freak X[19], nato nel 2019 e che presenta una corona di carica. Con il Freak X l'azienda ha voluto trasporre le peculiarità del Freak e coniugarle in un modello adatto per l'utilizzo quotidiano, rendendolo più simile ad un orologio per tutti i giorni. Il Freak, tuttt'oggi, rimane un modo per sviluppare nuove tecnologie: è proprio su un Freak che, nel 2005 e nel 2007, la Maison di Le Locle ha sviluppato due nuovi scappamenti brevettati, realizzati in diamante e silicio. Questo scappamento è stato integrato nel recente Freak S, dotato di doppio bilanciere.

Nel 2003 è il turno del Sonata[20], uno svegliarino con gong cattedrale (solitamente utilizzato nelle ripetizioni minuti e non nelle sveglie), con possibilità di essere impostato su un minuto preciso, a differenza degli svegliarini tradizionali che hanno una regolazione ogni quarto d'ora (come nei Vulcain Cricket) o mezz'ora. L'orologio inoltre integra un conto alla rovescia che segnala il tempo residuo prima del suono della sveglia e la funzione GMT già presentata qualche anno prima sul GMT +/-. Il movimento adottato è l'UN-66.

Nel 2006 Ludwig Oechslin decide di creare una realtà orologiera indipendente: la Ochs und Junior.

Nel 2009 la Maison ha lanciato il Moonstruck, progettato sempre da Oechslin, che esteticamente rimanda al Tellurium, perfezionato, nel 2017, con l'Executive Moonstruck[21], il quale consentiva anche la visualizzazione delle ore del mondo[22].

Ulysse Nardin Berlin 1907 cronografo rattrapante in oro

Dopo la morte improvvisa di Schnyder nel 2011[23], Chai Schnyder, sua moglie, rilevò l'azienda. Nel 2012 fu acquisito un laboratorio svizzero di smaltatura, Donzé Cadrans,[24][25], che ha dato al marchio l'opportunità di utilizzare lo smalto nei quadranti dell'orologio. Ben preso l'azienda sviluppa anche questo genere di orologi: un esempio è dato da taluni orologi realizzati con quadranti in smalto che riproducono appositi dipinti realizzati dal fumettista Milo Manara[26]. Altri orologi di impatto realizzati dalla Maison sono diversi ripetizione minuti dotati di piccoli automi sul quadrante, che si muovono mentre i martelletti battono le ore ed i minuti. Alcuni di questi piccoli capolavori ritraggono scene erotiche, altri invece personaggi storici come Annibale[27], Alessandro Magno[28] o Gengis Khan. Lo stesso anno viene presentata la nuova collezione Marine, con calibro di manifattura UN-118 certificato cronometro. Sui nuovi movimenti in-house si trova la scritta "Ulysse Nardin Certified" quando il calibro, incassato nell'orologio, supera prove più stringenti di quelle del COSC.

Nel 2014, Ulysse Nardin è stata acquisita dal gruppo di lusso Kering, precedentemente noto come PPR.[1] Per rinsaldare lo stretto legame con il mondo nautico, nel 2015 l'azienda diventa sponsor di Artemis Racing nell'America's Cup.

Nel 2016, in occasione del 170esimo compleanno dell'azienda, viene presentato il Marine Tourbillon Grand Deck[29], dotato di ore saltanti e minuti retrogradi. La sfera dei minuti retrogradi è un boma tirato da dei minuscoli cavi che ne determinano lo spostamento.

Risale al 2019 il Mega Yacht[30], un orologio con tourbillon che rimanda alla forma dell'elica di un motoscafo, visualizzazione tridimensionale delle fasi lunari e indicatore di riserva di carica tramite un'ancora collegata a una piccola catena che viene calata come se fosse una nave, abbassandosi completamente quando l'orologio è scarico, come un'ancora viene abbassata quando un'imbarcazione è ferma nel porto. Il quadrante è in smalto. Il calibro, l'UN-631, è stato realizzato in collaborazione con l'azienda orologiera indipendente Christophe Claret[31].

Risale al 2020 il Blast[32], un nuovo segnatempo che propone una scheletratura moderna e all'avanguardia, e che integra diverse complicazioni a seconda dei modelli, come il tourbillon, la ripetizione minuti e il secondo fuso orario.

Nel 2021 viene presentato l'UFO[33], un Ulysse Nardin da tavolo, che presenta, al di sotto di una cupola in vetro, un movimento in alluminio scheletrato che consente la visualizzazione di tre differenti fusi orari e garantisce la riserva di carica per un anno. L'orologio è stato realizzato in collaborazione della maison L'Epée, attiva nella produzione di orologi da tavolo.

Nel 2022 Kering ha venduto i marchi Ulysse Nardin e Girard-Perregaux a Sowind[34]. L'anno successivo la collezione Freak si aggiorna con il Freak ONE, un modello assai simile per estetica e concetto all'originale del 2001.

Ulysse Nardin è l'azienda che ha registrato il maggior numero di brevetti nella storia dell'orologeria[35].

Attualmente gli orologi più complicati realizzati dalla Maison sono parte delle collezioni Freak e Blast, dalle grandi dimensioni e dal design d'impatto, con caratteristiche tecniche e scheletrature all'avanguardia, che si contrappongono alla pulizia stilistica tipica dei modelli della linea Marine, la quale invece prende chiaro riferimento ai vecchi cronometri da marina che hanno contribuito al successo di Ulysse Nardin tra l'Ottocento e la prima metà del Novecento.

I modelli[modifica | modifica wikitesto]

  • Marine: Tourbillon, Chronometer Torpilleur, Chronograph, Regatta, Grand Deck, Chronometer, Lady Chronometer
  • Diver: Deep Dive Hammer, Chronograph, Cronograph Hammer, Lady Diver, Chronometer
  • Classic: Minute Repeater Voyeur, Classico Jade, Dual Time, Lady Dual Time, Zhenghe, Minute Repeater Oil, Skeleton Tourbillon, Lady Skeleton Tourbillon, Ulysse Anchor Tourbillon, Perpetual, Sonata, Hourstriker Pinup, Luna, Lady Luna, Trilogy
  • Blast: Tourbillon, Dual Time, Skeleton X, Free Wheel, Hourstriker, Moonstruck
  • Freak: One, S, X, Freak Vision, Freaklab, Cruiser, Phantom
  • Jade: Jellyfish, Lionfish

Modelli storici[modifica | modifica wikitesto]

Tra i modelli che hanno fatto la storia della produzione Ulysse Nardin troviamo gli orologi Astrolabium Galileo Galilei, Michelangelo e il San Marco.

Astrolabium Galileo Galilei[modifica | modifica wikitesto]

Ulysse Nardin Astrolabium Galileo Galilei

Il lancio dell'orologio Astrolabium Galileo Galilei nasce dalla collaborazione tra Rolf W. Schnyder (il proprietario della casa Ulysse Nardin) e l'orologiaio Ludwig Oechslin. L'astrolabio è il primo orologio astronomico da polso con movimento automatico. Misura direzione e altezza degli astri sopra la linea dell'orizzonte, posizione del sole, della luna e delle stelle a tutte le ore, movimento dello zodiaco, eclissi lunari e solari, alba e tramonto del sole e della luna, mesi e giorni, andamento delle stagioni. La produzione di questi orologi cominciò nel 1985.[36] L'estrema complicazione di questo segnatempo ne consentì l'ingresso nel Guinness dei Primati nel 1989.

Planetarium Copernicus[modifica | modifica wikitesto]

Ulysse Nardin Copernicus

Questo segnatempo rappresenta, sul quadrante, il sistema solare come teorizzato da Copernico. Il Sole occupa il centro del quadrante ed attorno ad esso si sviluppano una serie di cerchi concentrici che consentono di osservare il moto di rivoluzione dei pianeti da Mercurio a Saturno (cioè i pianeti noti all'astronomo polacco) attorno al Sole. Contestualmente, inoltre, è possibile ammirare il moto di rivoluzione della Luna intorno alla Terra. Il disco della terra, invece, è fermo. Oechslin ha optato per questa scelta per "realizzare una perfetta sintesi delle teorie geocentriche ed eliocentriche, traducendole in informazioni temporali di immediata comprensione"[37].

Tellurium Johannes Kepler[modifica | modifica wikitesto]

Il terzo ed ultimo orologio astronomico realizzato da Oechslin per Ulysse Nardin è il Tellurium Johannes Kepler, del 1992. Esso mette al centro del quadrante la Terra, realizzata in smalto, vista dal Polo Nord, attorno al quale sono presenti due dischi per l'indicazione del calendario zodiacale e del mese corrente, mentre le indicazioni della posizione del della Luna e dei nodi lunari sono visualizzati da due appositi indicatori[38].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Nardin, Relevance of history, su ulysse-nardin.com, 26 luglio 2016. URL consultato il 24 dicembre 2018 (archiviato dall'url originale l'8 aprile 2019).
  2. ^ (EN) History - Fondation de la Haute Horlogerie, su hautehorlogerie.org. URL consultato il 2 dicembre 2018.
  3. ^ Nicola de' Toma, Il cronografo, in Orologi, n. 47, Dicembre 1991.
  4. ^ Patrimonio Ulysse Nardin, su www.ulysse-nardin.com. URL consultato il 16 maggio 2024.
  5. ^ Storia della Ulysse Nardin - Segnatempo, su segnatempo.it, 1º agosto 2016. URL consultato il 16 maggio 2024.
  6. ^ (EN) Lemania caliber 2310 » WatchBase, su WatchBase.com. URL consultato il 30 aprile 2024.
  7. ^ (EN) Wei Koh, The Complete History of the Amazing Lemania Chronograph Calibre 2310, su Revolution Watch, 20 dicembre 2020. URL consultato il 30 aprile 2024.
  8. ^ (EN) Patek Philippe caliber CH 27-70 » WatchBase, su WatchBase.com. URL consultato il 30 aprile 2024.
  9. ^ (EN) Omega caliber 321 » WatchBase, su WatchBase.com. URL consultato il 30 aprile 2024.
  10. ^ (EN) Vacheron Constantin caliber 1141 » WatchBase, su WatchBase.com. URL consultato il 30 aprile 2024.
  11. ^ Lemania chronograph, Cal. 2310, circa 1950, su ninanet.net. URL consultato il 30 aprile 2024.
  12. ^ (EN) Jack Forster July 20, 2017, In-Depth: A Ulysse Nardin Tellurium Johannes Kepler, One Of The Three Original Trilogy Of Time Watches From The 1990s, su Hodinkee. URL consultato il 30 aprile 2024.
  13. ^ (EN) Review: Ulysse Nardin GMT Perpetual, su www.watchfinder.com. URL consultato il 16 maggio 2024.
  14. ^ (EN) Review: Ulysse Nardin GMT Perpetual, su www.watchfinder.com. URL consultato il 16 maggio 2024.
  15. ^ (EN) Design, In-Depth - The Ulysse Nardin Freak, 20 years of Watchmaking Innovation, su DLIT, 21 febbraio 2021. URL consultato il 30 aprile 2024.
  16. ^ (EN) Xavier Markl, In-Depth - The Ulysse Nardin Freak, 20 years of Watchmaking Innovation, su Monochrome Watches, 19 febbraio 2021. URL consultato il 16 maggio 2024.
  17. ^ Freak History, su www.ulysse-nardin.com. URL consultato il 16 maggio 2024.
  18. ^ Cesare Ruotolo, Ulysse Nardin: Ritorno alle origini, in Orologi, n. 362, Maggio 2023.
  19. ^ (EN) Jon Bues January 13, 2019, Introducing: The Ulysse Nardin Freak X, su Hodinkee. URL consultato il 30 aprile 2024.
  20. ^ (EN) Jack Forster October 31, 2016, Hands-On: The Ulysse Nardin Classic Sonata, A Self-Winding Alarm Watch With A Cathedral Gong (And More), su Hodinkee. URL consultato il 16 maggio 2024.
  21. ^ (EN) Ariel Adams, Ulysse Nardin Moonstruck Watch, su aBlogtoWatch, 11 marzo 2010. URL consultato il 16 maggio 2024.
  22. ^ (EN) Jack Forster February 09, 2022, In-Depth: The Magical Mystical Blast Moonstruck, From Ulysse Nardin, su Hodinkee. URL consultato il 30 aprile 2024.
  23. ^ (EN) Written byWatchTime, Ulysse Nardin CEO Rolf Schnyder Passes On, su WatchTime - USA's No.1 Watch Magazine, 15 aprile 2011. URL consultato il 30 aprile 2024.
  24. ^ (EN) From the movement of the sea to the motion of haute horlogerie, in How to Spend It, 11 luglio 2017.
  25. ^ (EN) Ulysse Nardin Jade Jellyfish Takes The Sting Out Of Setting Your Watch, in Forbes, 26 ottobre 2017.
  26. ^ (EN) MasterHorologer, Ulysse Nardin Alexander the Great Westminster Carillon Tourbillon Jaquemarts Minute Repeater, su MasterHorologer, 22 marzo 2011. URL consultato il 13 maggio 2024.
  27. ^ (EN) MasterHorologer, Ulysse Nardin “Hannibal” Minute Repeater Westminster Carillon Tourbillon Jaquemarts Limited Edition, su MasterHorologer, 31 gennaio 2015. URL consultato il 13 maggio 2024.
  28. ^ (EN) MasterHorologer, Ulysse Nardin Alexander the Great Westminster Carillon Tourbillon Jaquemarts Minute Repeater, su MasterHorologer, 22 marzo 2011. URL consultato il 13 maggio 2024.
  29. ^ (EN) Elizabeth Doerr, Boom Times! Ulysse Nardin Grand Deck Marine Tourbillon, su Quill & Pad, 12 aprile 2016. URL consultato il 16 maggio 2024.
  30. ^ (EN) Jack Forster April 05, 2019, Hands-On: The Ulysse Nardin Marine Mega Yacht, su Hodinkee. URL consultato il 16 maggio 2024.
  31. ^ Christophe Claret - Segnatempo, su segnatempo.it, 19 luglio 2016. URL consultato il 16 maggio 2024.
  32. ^ (EN) Jon Bues August 25, 2020, Introducing: The Ulysse Nardin Blast, su Hodinkee. URL consultato il 16 maggio 2024.
  33. ^ (EN) Caleb Anderson April 12, 2021, Introducing: The Ulysse Nardin UFO, Blast Hourstriker, And Diver X Skeleton, su Hodinkee. URL consultato il 16 maggio 2024.
  34. ^ (EN) Kering completes the sale of Girard-Perregaux and Ulysse Nardin, su www.kering.com. URL consultato il 13 maggio 2024.
  35. ^ Patrimonio Ulysse Nardin, su www.ulysse-nardin.com. URL consultato il 16 maggio 2024.
  36. ^ La storia delle case di orologeria: Ulysse Nardin, tgcom24.it.
  37. ^ Benedetto Mauro e Augusto Veroni, Il segreto di Copernico, in Orologi, n. 27, Technimedia, febbraio 1990.
  38. ^ (EN) Jack Forster July 20, 2017, In-Depth: A Ulysse Nardin Tellurium Johannes Kepler, One Of The Three Original Trilogy Of Time Watches From The 1990s, su Hodinkee. URL consultato il 30 aprile 2024.

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