Pseudorasbora parva

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Cebacek
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
ClasseActinopterygii
OrdineCypriniformes
SuperfamigliaCyprinoidea
FamigliaCyprinidae
SottofamigliaGobioninae
GenerePseudorasbora
SpecieP. parva
Nomenclatura binomiale
Pseudorasbora parva
Temminck & Schlegels, 1825

Pseudorasbora parva, conosciuto comunemente come cebacek o pseudorasbora, è un piccolo pesce d'acqua dolce appartenente alla famiglia Cyprinidae.[2][3] Originaria dell'Asia, ma introdotta e ora considerata una specie invasiva in Europa e Nord America.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Il suo areale nativo è limitato al continente asiatico e comprende il Giappone, la Cina orientale, la penisola coreana, l'isola di Taiwan e il bacino dell'Amur. A partire dal XIX secolo, tale specie è stata introdotta a fini di pesca in Europa, con la creazione di un esteso areale invasivo che comprende l'intero continente in Ungheria, Rep. Ceca e Slovacchia, Francia, Austria, Germania, Belgio, Paesi Bassi, Bulgaria, Grecia, Turchia e nell’area Balcanica occidentale, Polonia, Italia, Inghilterra e Danimarca. La specie è stata introdotta anche in Africa settentrionale, in Algeria, e in Oceania, a nelle isole Fiji. Qui ha trovato condizioni ambientali favorevoli alla sua sopravvivenza e diffusione, tanto da diventare una specie invasiva, causando numerosi effetti negativi sulla biodiversità acquatica nativa tanto da essere inclusa tra le 100 peggiori specie invasive in Europa [4]. Nello specifico, in Italia le sue popolazioni invasive portano al declino e la scomparsa di specie autoctone quali l'alborella, il triotto e la rovella tramite esclusione competitiva.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Presenta un corpo allungato, tipico dei ciprinidi, con dorso convesso. La livrea prevede dorso brunastro con una linea orizzontale scura sui fianchi argentei. Il ventre è bianco-argenteo. Le scaglie sono orlate di scuro. Le pinne sono rossastre.
Raggiunge una lunghezza massima di 11 cm.

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

Un adulto pescato in Belgio
Esemplare pescato in Romania

La riproduzione in Europa avviene tra aprile e giugno, quando il maschio comincia a pulire una cavità nella roccia, dove la femmina corteggiata deporrà poi delle piccola uova adesive. Successivamente il maschio abbandona il nido prima della schiusa.

Predatori[modifica | modifica wikitesto]

È predata soprattutto dal persico trota e dal luccio. Vive in branchi non inferiori alla decina di esemplari[5].

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

Si nutre di larve d'insetto, piccoli pesci e uova di pesce.

Pesca[modifica | modifica wikitesto]

Le sue carni sono mediocri, talvolta amarognole ed eccessivamente liscose. Può dare qualche soddisfazione ai pescatori alle prime armi, ma la sua importanza commerciale è pressoché nulla, incomparabile coi danni che apporta.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Pseudorasbora parva, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ (EN) Bailly, N. (2013)., Pseudorasbora parva (Temminck & Schlegel, 1846), in WoRMS (World Register of Marine Species).
  3. ^ P. parva, scheda su FishBase
  4. ^ https://www.eea.europa.eu/data-and-maps/indicators/invasive-alien-species-in-europe/100-of-the-worlds-worst
  5. ^ S. Porcellotti, Pesci d'Italia, Ittiofauna delle acque dolci Edizioni PLAN 2005

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