Pietro D'Achiardi

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Viterbo, acquaforte, 1913

Pietro D’Achiardi (Pisa, 28 ottobre 1879Roma, 18 dicembre 1940) è stato uno storico dell'arte, critico d'arte, pittore e museologo italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Era figlio del mineralogista Antonio e di Marianna Camici. Sin da giovane fu attratto dal disegno e dell'arte. Nel 1901 conseguì la laurea in Lettere, presso la Facoltà di Magistero della sua città natale. In questo periodo dipinse, con la difficile tecnica della tempera, paesaggi e marine.

Si trasferì a Roma nel 1903 per frequentare il corso di perfezionamento in Storia dell'Arte medievale e moderna; nel 1906 ottenne il diploma, discutendo una tesi riguardante Sebastiano del Piombo.

Divenne celebre per i suoi paesaggi (marine, boschi, giardini, etc.), gli interni di chiese e i ritratti.

Essendo molto religioso, fu molto attivo nell'arte sacra eseguendo opere per chiese, santuari, conventi e monasteri, soprattutto preparando bozzetti per mosaici.

Piero D'Achiardi si espresse con le tecniche del mosaico, dell'olio, della tempera e dell'acquarello e dell'incisione.

Nel 1908 ricevette l'incarico da Pio X di riorganizzare l'allestimento della celebre Pinacoteca Vaticana nella nuova sede, nell'ala del fabbricato posto sul lato ovest del cortile del Belvedere, al di sotto della Biblioteca Vaticana; riuscì a riunire i quadri conservati in raccolte diverse dei Sacri Palazzi e in luoghi inaccessibili al pubblico. La nuova esposizione della Pinacoteca Vaticana fu inaugurata da Pio X il 28 marzo 1909.

Nello stesso anno divenne ispettore della Galleria Borghese e fu nominato professore dell'Accademia di Belle Arti di Roma, poi presso la Facoltà di Architettura della medesima città. Tra il 1922 e il 1924 lavorò a Gerusalemme per la Chiesa del Getsemani (o delle nazioni): sempre in Terrasanta eseguì la Via Crucis del santuario delle Beatitudini, prospiciente il lago di Tiberiade presso Cafarnao; realizzò i cartoni per i mosaici della cappella del Calvario nel Santo Sepolcro e quelli per la lunetta sopra l'altare nella cripta della basilica della Visitazione ad Ain-Karen (Ein Karem) presso Gerusalemme. Fra il 1926 e il 1929 a Roma realizzò opere di committenza privata e pubblica (restauro e realizzazione di alcuni mosaici a Palazzo Venezia). Nell'ultimo decennio di vita lavorò soprattutto per committenze religiose. Realizzò inoltre una Via Crucis per la chiesa di S. Filippo Neri a Chicago e i cartoni per i mosaici del sepolcro di Pio XI, nelle Grotte Vaticane.

Opere nei musei[modifica | modifica wikitesto]

Principali pubblicazioni[modifica | modifica wikitesto]

  • Sebastiano del Piombo: monografia storico-artistica. Roma 1908 (con prefazione di A. Venturi).
  • Les dessins de D. Fr. Goya y Lucientes au Musée du Prado à Madrid. Roma 1908.
  • La collezione Messinger. Roma 1910.
  • Guida della Pinacoteca Vaticana. Roma 1913.
  • La Nuova Pinacoteca Vaticana. Bergamo 1914.

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Per i suoi meriti fu insignito del titolo di accademico di San Luca e di quello dei Virtuosi al Pantheon.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gianfrancesco Lomonaco - Paolo Emilio Trastulli, Tra 800 e 900 Pietro D'Achiardi: un toscano a Roma, Roma, Ed. Dilor, 1984, p. 48.
  • Giuseppe Luigi Marini, Pietro D'Achiardi, inː Il valore dei dipinti italiani dell'Ottocento e del primo novecento, Torino, Umberto Allemandi & C., 2002, p. 264.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN217964832 · ISNI (EN0000 0003 8542 3485 · SBN LO1V089316 · BAV 495/124815 · LCCN (ENno2016012251 · GND (DE116005262 · BNF (FRcb10492444x (data)