Metropolia di Xanthi e Periteorio

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La cattedrale metropolitana di San Giovanni Battista.
La chiesa cattedrale di Santa Sofia.
La sede della curia metropolitana.

La metropolia di Xanthi e Periteorio (in greco: Ιερά Μητρόπολις Ξάνθης και Περιθεωρίου; Ierá Mitrópolīs Xanthis kai Peritheoriou) è una diocesi del patriarcato ecumenico di Costantinopoli, pastoralmente affidata alla Chiesa di Grecia, con sede a Xanthi, nella Macedonia Orientale e Tracia, dove si trova la cattedrale metropolitana di San Giovanni Battista.

Dal 29 gennaio 1995 il metropolita è Pantalemone Kalafatis.[1]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

La metropolia si trova nella Macedonia Orientale e Tracia e si estende sull'intera unità periferica di Xanthi.[2]

Sede del metropolita è la città di Xanthi, dove si trova la cattedrale metropolitana di San Giovanni Battista.

Nel territorio si trovano 86 parrocchie[3] e 4 monasteri.[4]

Dal punto di vista canonico, la metropolia fa parte del patriarcato ecumenico di Costantinopoli. Tuttavia, trovandosi in territorio greco, la gestione pastorale è affidata alle cure dell'arcivescovo di Atene e della Chiesa di Grecia.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La metropolia unisce nel nome due antiche sedi di epoca bizantina, Xanthi e Periteorio, entrambe attestate per la prima volta durante il concilio di Costantinopoli dell'879-880 che riabilitò il patriarca Fozio di Costantinopoli, al quale presero parte i vescovi Giorgio di Xanthi e Giacomo di Periteorio.

Periteorio è menzionata per la prima volta nella Notitia Episcopatuum redatta dall'imperatore bizantino Leone VI (886-912).[5] In seguito la sede è menzionata nelle altre Notitiae Episcopatuum del patriarcato fino agli inizi del XV secolo; nel corso nel XIV secolo fu elevata al rango di metropolia.[6] Dopo l'occupazione ottomana della regione, la metropolia di Periteorio fu soppressa e unita a quella di Xanthi.

Anche la sede di Xanthi è menzionata Notitiae Episcopatuum del patriarcato dal X fino agli inizi del XV secolo; nel corso nel XIV secolo fu elevata dapprima al rango di arcidiocesi autocefala e poi di metropolia.[7] A partire dalla seconda metà del XV secolo, in seguito all'unione con Periteorio, con il metropolita Ignazio i vescovi portano il doppio titolo di "Xanthi e Periteorio".[8]

Cronotassi[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EL) Ο Μητροπολίτης, im-xanthis.gr
  2. ^ (EL) Η Ιερά Μητρόπολις σήμερα, im-xanthis.gr
  3. ^ (EL) Διοίκηση της Μητρόπολης, im-xanthis.gr
  4. ^ (EL) Ιερές Μονές, im-xanthis.gr
  5. ^ (FR) Raymond Janin, La hiérarchie ecclésiastique dans le diocèse de Thrace, in Revue des études byzantines, tomo 17, 1959, p. 145.
  6. ^ (FR) Jean Darrouzès, Notitiae episcopatuum Ecclesiae Constantinopolitanae. Texte critique, introduction et notes, Paris, 1981, indice p. 508, voce Peritheorion.
  7. ^ (FR) Jean Darrouzès, Notitiae episcopatuum Ecclesiae Constantinopolitanae. Texte critique, introduction et notes, Paris, 1981, indice p. 517, voce Xantheia.
  8. ^ (EL) Η Μητρόπολη Ξάνθης και Περιθεωρίου κατά την περίοδο της Τουρκοκρατίας, im-xanthis.gr
  9. ^ (DE) Georgios, Prosopographie der mittelbyzantinischen Zeit, ed. online, nº 22097.
  10. ^ (DE) Prosopographisches Lexikon der Palaiologenzeit, CD ROM-Version, Wien, 2001, nº 3712.
  11. ^ (DE) Prosopographisches Lexikon der Palaiologenzeit, CD ROM-Version, Wien, 2001, nº 22120.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]