Hapag-Lloyd

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Hapag-Lloyd
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Una nave cargo Express in partenza dal porto di Genova
StatoBandiera della Germania Germania
Forma societariaAktiengesellschaft
ISINDE000HLAG475
Fondazione1970
Sede principaleAmburgo
Persone chiave
  • Rolf Habben Jansen (CEO)
  • Mark Frese (CFO / CPO)
  • Maximilian Rothkopf (direttore operativo)
  • Donya-Florence Amer (CIO & CHRO)
  • Klaus-Michael Kühne (azionista principale con più del 30%)[1]
SettoreTrasporto
Prodotti
FatturatoUS$ 36,40 miliardi[2] (2022)
Utile nettoUS$ 17,96 miliardi[2] (2022)
Dipendenti14.248[2] (2022)
Sito webwww.hapag-lloyd.com/ e hapag-lloyd.com

La Hapag-Lloyd è una compagnia tedesca di spedizioni internazionali e di trasporto di container, la quarta più grande al mondo. È stata costituita nel 1970 dalla fusione di Hamburg-American Line (HAPAG) e Norddeutscher Lloyd.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La Hamburg-American Line (HAPAG) fu fondata nel 1847, la Norddeutscher Lloyd (conosciuta in inglese come North German Lloyd) venne fondata nel 1857.

Hapag[modifica | modifica wikitesto]

Ad Amburgo venne fondata la Hamburg-American Line (Hamburg-Amerikanische Packetfahrt-Aktien-Gesellschaft) per la navigazione attraverso l'Oceano Atlantico. Nel 1912, Hapag costruì il primo dei suoi transatlantici "Big Three"; l' Imperator, seguito dal suo gemello Vaterland. Un terzo gemello, il Bismarck , era in costruzione allo scoppio della prima guerra mondiale e fu completato dopo la guerra per la White Star Line come Majestic. Queste furono le prime navi da crociera a superare le 50.000 tonnellate di stazza lorda e i 274 metri di lunghezza. Durante la prima guerra mondiale, la maggior parte della flotta di 175 navi di Hapag fu distrutta e la maggior parte delle navi sopravvissute (incluse le "Tre Grandi") dovettero essere consegnate alla parte vincitrice come riparazione di guerra. Dopo la fine del conflitto, Hapag ricostruì la sua flotta con navi molto più piccole rispetto a prima della guerra, ma la loro flotta fu nuovamente in gran parte distrutta durante la seconda guerra mondiale e le navi sopravvissute furono consegnate alle potenze alleate.[3]

Hapag-Lloyd[modifica | modifica wikitesto]

Hapag e Norddeutscher Lloyd continuarono a competere finché non crearono una linea di container in joint venture. La “Hapag-Lloyd Container Line”, fondata nel 1967 e operativa dal 1968 in poi, è stata costituita per condividere gli ingenti investimenti legati alla containerizzazione delle flotte. La maggior parte delle azioni (il 78%) era in mano ad un consorzio di imprenditori di Amburgo chiamato Albert Ballin Consortium'. Le due società si fusero il 1° settembre 1970 sotto il nome di Hapag-Lloyd.

Hapag-Lloyd è stata acquisita nel 1998 da Preussag AG (dal 2002 denominata TUI AG (Hannover)), un conglomerato turistico, e ne è diventata una filiale interamente controllata nel 2002.

Osaka Express nel porto di Rotterdam, luglio 2007

Nel 2005 ha acquistato la CP Ships per 1,7 miliardi di euro, nel 2014 ha preso il controllo anche della CSAV, dando origine al quarto gruppo mondiale per capacità di container trasportati. La compagnia è attiva sia nel settore crocieristico tramite Hapag-Lloyd Cruise che nel settore dei trasporti marittimi. Ha posseduto anche una linea aerea low cost chiamata Hapag-Lloyd Express.

Nell'agosto 2008, TUI annunciò l'intenzione di vendere la sua intera partecipazione nelle attività di spedizione di Hapag-Lloyd entro la fine dello stesso anno. Le speculazioni del settore prevedevano un prezzo di vendita di circa 5,9 miliardi di dollari.

Nell'ottobre 2019, Hapag-Lloyd ha acquisito una partecipazione del 10% nel Container Terminal 3 (TC3) del porto Tangeri Med 2 in Marocco.

Nell'aprile 2022, Hapag-Lloyd ha acquisito una partecipazione in JadeWeserPort Wilhelmshaven, assumendo la proprietà di una partecipazione del 30% in Container Terminal Wilhellmshaven (CTW) e di una partecipazione del 50% in Rail Terminal Wilhelmshaven (RTW).[4]

Nell'agosto 2023, Hapag-Lloyd ha rilevato le attività terminalistiche di SM SAAM e i relativi servizi logistici nelle Americhe.[5]

Il 12 gennaio 2023, Hapag-Lloyd ha acquisito una quota di minoranza del 49% nel Gruppo Spinelli, operatore italiano di terminal e trasporti con sede a Genova.[6] Circa tre mesi dopo, il 19 aprile 2023, Hapag-Lloyd ha anche acquisito una partecipzione del 40% in JM Baxi Ports & Logistics Limited (JMBPL), un fornitore di servizi terminalistici e di trasporto interno in India.[7]

Sempre nel 2023, Hapag-Lloyd e la società brasiliana di spedizioni e logistica delle vie navigabili Norsul hanno costituito una nuova joint venture denominata “Norcoast”. Sulla base di una partnership 50-50, Norcoast ha iniziato a offrire nel 2024 servizi di cabotaggio e feeder container nei porti brasiliani.[8]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (DE) Login - DVZ, su dvz.de.
  2. ^ a b c Hapag Lloyd Investor Presentation 2022 (PDF), in Hapag-Lloyd AG, p. 2. URL consultato il 24 maggio 2022.
  3. ^ (EN) Hamburg America Line, in Ships List. URL consultato il 22 settembre 2019 (archiviato dall'url originale il 25 maggio 2011).
  4. ^ (EN) EU Commission gives green light for Hapag-Lloyd participation in JadeWeserPort, su hapag-lloyd.com. URL consultato il 14 dicembre2022.
  5. ^ (EN) Hapag-Lloyd successfully completes acquisition of SM SAAM terminal business, su shipmanagementinternational.com. URL consultato il 23 agosto 2023.
  6. ^ (EN) Hapag-Lloyd acquires stake in the Spinelli Group, su hapag-lloyd.com, 12 gennaio 2023. URL consultato il 25 maggio 2023.
  7. ^ (EN) Share acquisition in J M Baxi Ports & Logistics Limited successfully concluded, su hapag-lloyd.com, 19 aprile 2023. URL consultato il 25 maggio 2023.
  8. ^ (EN) Hapag-Lloyd and Norsul to launch new joint venture company for cabotage business in Brazil, su hapag-lloyd.com. URL consultato il 22 novembre 2023.

Flotta[modifica | modifica wikitesto]

Cargo[modifica | modifica wikitesto]

La flotta di navi cargo della Hapag-Lloyd supera le 200 unità, di cui dieci con una capacità di carico di oltre 10.000 contenitori.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN156581648 · ISNI (EN0000 0001 0790 5580 · LCCN (ENn81004453 · GND (DE2002255-4 · J9U (ENHE987007262202605171 · WorldCat Identities (ENlccn-n81004453