Eugenia Burzio

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Eugenia Burzio (Poirino, 20 giugno 1882Milano, 18 maggio 1922) è stata un soprano italiano.

Eugenia Burzio
Eugenia Burzio nel ruolo di Minnie nella Fanciulla del West (1911)

Nata da Maurizio, medico chirurgo di Poirino, e Margherita Luigia Ducato, benestante di Chiesi, si formò, ancora bambina, come strumentista, studiando pianoforte e violino. Cominciò ad esibirsi a soli nove anni come violinista e in seguito entrò al Regio Conservatorio di Milano intraprendendo lo studio del canto.

Nel 1900, non ancora diciottenne, debuttò al Teatro Vittorio Emanuele (oggi Auditorium RAI) di Torino nel ruolo di Santuzza con la Cavalleria rusticana di Mascagni. Il successo fu immediato e si amplificò negli anni successivi, nei quali Eugenia si andò affermando come interprete lirico-drammatica, secondo i dettami allora in voga della scuola verista.

Si sposò il 29 agosto 1901 a Torino con un notaio di Vignale, Ugo Ravizza[1]

La sua consacrazione a diva del melodramma fu decretata dal successo ottenuto al Teatro Regio di Parma nel 1904, con l'impegnativo ruolo di Leonora nella Forza del destino di Verdi.

Due anni dopo cominciò a collaborare con la Scala di Milano, spesso sotto la direzione del maestro Arturo Toscanini, interpretando fra l'altro due nuove opere in prima rappresentazione: La figlia di Jorio di Alberto Franchetti, su libretto dello stesso D'Annunzio, e Risurrezione di Franco Alfano, tratta dall'omonimo romanzo di Tolstoj.

Pur non disdegnando ruoli del repertorio classico e romantico (Armide di Gluck, Norma di Bellini, La favorita di Donizetti), spostò la sua attenzione, soprattutto nella seconda metà della sua carriera, su opere di clima verista, più adatte al suo temperamento focoso e al suo magnetismo sulla scena, come La fanciulla del West di Puccini e Goffredo Mameli di Leoncavallo.

Fuori dall'Italia si esibì in Sud America e in Russia.

Nel 1919 si ritirò dalle scene con la Marion Delorme di Ponchielli. Dopo aver assunto la direzione del periodico teatrale Comoedia, morì a soli trentanove anni per un'uremia causata da una nefrite e fu sepolta nel cimitero di Chieri.

Eugenia Burzio è una delle prime artiste ad aver lasciato un congruo numero di registrazioni, realizzate a Milano tra il 1905 e il 1916 con i primi rudimentali sistemi di incisione fonografica. Molte di queste testimonianze sonore sono oggi disponibili anche su supporto CD.

Repertorio operistico

[modifica | modifica wikitesto]
Repertorio parziale
Ruolo Titolo Autore
Katiuša Risurrezione Alfano
Norma Norma Bellini
Loreley Loreley Catalani
Wally La Wally Catalani
Rosa Mamai L'Arlesiana Cilea
Mila di Codra La figlia di Iorio Franchetti
Maddalena di Coigny Andrea Chénier Giordano
Fedora Fedora Giordano
Armida Armida Gluck
Fleana Zingari Leoncavallo
Delia Terzaghi Mameli Leoncavallo
Santuzza Cavalleria rusticana Mascagni
Anita La Navarrese Massenet
Valentina Gli ugonotti Meyerbeer
Saffo Saffo Pacini
Gioconda La Gioconda Ponchielli
Marion Delorme Marion Delorme Ponchielli
Mimì La bohème Puccini
Floria Tosca Tosca Puccini
Minnie La fanciulla del West Puccini
Donna Leonora di Vargas La forza del destino Verdi
Aida Aida Verdi
Desdemona Otello Verdi
  1. ^ Atto di matrimonio, su familysearch.org.
  • Luigi Allegri, Vittoria Crespi Morbio: Diva. Il mito della primadonna da Maria Malibran a Maria Callas. Brescia, Palazzo Martinengo: 30 marzo-8 giugno 2008 (catalogo della mostra).
  • Angelo Mattera, BURZIO, Eugenia, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 15, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1972. URL consultato il 31 marzo 2018. Modifica su Wikidata

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN14957715 · ISNI (EN0000 0000 5513 3872 · SBN INTV006018 · Europeana agent/base/24774 · LCCN (ENn97064294 · GND (DE134341147 · BNF (FRcb138920051 (data)