Economia sperimentale

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L'economia sperimentale è un'applicazione dei metodi sperimentali per studiare questioni economiche. Gli esperimenti sono utilizzati per testare la validità delle teorie economiche e come banco di prova per nuovi meccanismi di mercato.

Gli esperimenti utilizzano di solito premi in denaro per motivare i soggetti osservati, per simulare gli incentivi nel mondo reale. Questi metodi aiutano a capire meglio il funzionamento dei mercati e degli altri sistemi di scambio. Gli esperimenti possono essere condotti in laboratorio o sul campo.

Nel merito dell'economia sperimentale esiste un portale ad accesso libero noto come EconPort[1], inizialmente sviluppato dalla University of Arizona e oggi dalla Georgia State University[2].

Gli economisti sperimentali in genere rispettano i seguenti orientamenti metodologici:

  • Incentivano i soggetti con vincite monetarie reali.
  • Pubblicano istruzioni pienamente sperimentali.
  • Non utilizzano l'inganno.
  • Evitano l'introduzione specifica e concreta al contesto.

Le suddette linee guida sono sviluppate in gran parte per affrontare due critiche centrali. In particolare, gli esperimenti economici sono spesso contestati circa la loro "validità interna" e "validità esterna". Per esempio: che essi non sono applicabili a numerosi tipi di modelli di comportamento economico, e perciò gli esperimenti non sono in numero sufficiente a dare delle utili risposte.

  1. ^ http://www.econport.org
  2. ^ A questo portale è dedicato l'ultimo capitolo del libro "La conoscenza come bene comune" di Elinor Ostrom e Charlotte Hess.
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