Anticorpo policlonale

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Per anticorpo policlonale s'intende una miscela di anticorpi contro virus e tossine ottenuti esseri umani e animali in cui il titolo anticorpale risulta elevato.[1]

Le immunoglobuline policlonali sono in uso sin dal XIX secolo per proteggere contro agenti infettivi, tossine e malattie ad eziologia autoimmune. Le prime forme di anticorpi policlonali non erano molto selettive e i pazienti soccombevano frequentemente all'infezione a causa della soppressione della risposta umorale e della risposta cellulo-mediata da parte del sistema immunitario. Al giorno d'oggi l'approccio preferenziale si focalizza sull'alterazione dell'azione linfocitaria mediante l'utilizzo di farmaci o anticorpi contro le proteine immunitarie. Con l'avvento dei trapianti di organi e tessuti (es. rene, cuore, midollo osseo e/o cellule staminali periferiche), le terapie con anticorpi policlonali vengono utilizzate insieme da altre terapie per la gestione del rigetto. Il loro utilizzo tuttavia non è privo di rischi[1].

Di seguito vengono indicate le principali terapie a base di anticorpi policlonali:[1]

Agenti immunosoppressivi

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Le globuline anti-timocita sono preparazioni purificate e pastorizzate di gamma immunoglobuline policlonali (IgG) coltivate contro linfociti del timo umano in cavalli e conigli. Vengono utilizzate in tutto il mondo nella prevenzione e/o trattamento del rigetto dopo trapianto di rene.[2][3][4][5][6][7][8]

L'rATG insieme alla terapia immunosoppressiva risulta effettiva nella prevenzione di episodi di rigetto acuto dopo trapianto di rene in soggetti adulti, di episodi ripetuti di rigetto acuto[9][10] e nei casi di rigetto acuto che non rispondono alla terapia con corticosteroidi a concentrazioni elevate, rispetto ad altre preparazioni monoclonali.[10][11] I pazienti sottoposto a terapia con rATG presentano un'incidenza minore di episodi di rigetto acuti[12] e migliori aspettative di vita dopo 5 anni dal trapianto.[13]

L'eATG viene utilizzato anche nel trattamento di pazienti affetti da anemia aplastica moderata e severa che non possono essere sottoposti a trapianto di midollo.[4][14][15]

Meccanismo d'azione

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Il meccanismo d'azione di questi composti non è ancora ben compreso,[4][5][16][17][18][19][20] tuttavia dimostrano specificità verso un'ampia varietà di antigeni superficiali dei linfociti T e B, cellule dendritiche, linfociti NK e cellule endoteliali.[16][17][18][19][20] Studi in vitro dimostrano che il legame dell'eATG alle cellule è generalmente aspecifico. Il composto si lega con:[21]

Effetti collaterali

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Gli effetti collaterali più comuni includono febbre, trombocitopenia, leucopenia, disordini gastrointestinali e/o infezioni ricorrenti.[2][3] Il rischio di infezione da cytomegalovirus (CMV) è generalmente più alto in pazienti trattati con rATG.[3][22] La terapia con eATG può portare alla riattivazione di infezione da cytomegalovirus, herpes simplex[22] o Epstein–Barr virus.[23] L'incidenza di neoplasie maligne è generalmente inferiore con la terapia rATG.[24] Essendo prodotto a partire da componenti del sangue umano ed equino, l'eATG può portare il rischio di trasmissione di agenti infettanti come virus e teoricamente l'agente responsabile della malattia di Creutzfeldt-Jakob.[1]

Immunoglobulina per il Cytomegalovirus (CMV-IG)

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Si tratta di un'immunoglobulina purificata contenente IgG ottenute da plasma umano concentrato selezionato sulla base del titolo anticorpale.[25] Questa viene usata nella profilassi delle infezioni da CMV o malattie in pazienti immunodepressi.[25][26][27][28][29][30][31][32][33]

Meccanismo d'azione

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Risultati di studi in vitro e sui topi evidenziano come la CMV-IG sia in grado di neutralizzare le proprietà patogeniche del CMV.[34][35] CMV-IG fornisce immunità passiva in pazienti a rischio di infezione/malattia primaria da CMV o riattivazione, ovvero viene prescritta per la profilassi della malattia da CMV in pazienti sottoposti a trapianto di rene, polmone, fegato, pancreas e cuore.[33][34][36][37][38][39][40][41]

Effetti collaterali

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Gli effetti collaterali più comuni sono: arrossamento, brividi, crampi muscolari, dolori alla schiena, febbre, nausea, vomito, artralgia e dispnea.[27][38][29] Esiste anche il rischio di emolisi a seguito di somministrazione intravenosa.[42] Come gli agenti immunosoppressivi, la CMV-IG può portare il rischio di trasmissione di agenti infettanti come virus e teoricamente l'agente responsabile della malattia di Creutzfeldt-Jakob. Tuttavia le preparazioni per somministrazione intravenosa vengono trattate con un solvente a base di detergenti antivirali in grado di inattivare un ampio spettro di virus con rivestimento lipidico, inclusi HIV-1, HIV-2, epatite B e C.[1]

In generale si tratta di preparazioni a base di globuline sieriche in grado di neutralizzare il veleno, sterilizzate, non pirogene, purificate e liofilizzate, ottenute dal siero di cavalli in salute.[43][44][45][46] Il CroFab in particolare è ottenuto da frammenti di immunoglobuline ottenute da pecore in salute immunizzate con crotalina di serpenti a sonagli, serpente testa di rame o mocassino acquatico.[47]

Meccanismo d'azione

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Non ne si conosce il meccanismo d'azione tuttavia si suppone che neutralizzino il veleno.[43][45] Il CroFab in particolare si lega alle tossine del veleno neutralizzandole, facilitando la loro ridistribuzione ed eliminazione.[47]

Effetti collaterali

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Tra gli effetti collaterali troviamo: reazioni allergiche o anafilassi e in pazienti particolarmente sensibili anche la morte.[43][48] Per quanto riguarda il CroFab, i principali effetti collaterali sono: urticaria, rash, prurito e dolore alla schiena.[49][50]

Plasma congelato con un elevato titolo anticorpale per l'influenza

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Farmacologia e tossicologia

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Effetto del composto ed usi clinici

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L'anticorpo policlonale è utilizzato nel trasferimento passivo del titolo anticorpale al fine di ridurre il rischio o la severità delle infezioni, ovvero viene utilizzato per prevenire malattie emolitiche nel neonato e modificare le reazioni infiammatorie.[1]

Controindicazioni ed effetti collaterali

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Possibili effetti collaterali delle terapie basate su anticorpi policlonali includono lo sviluppo di complessi immuni e severe reazioni allergiche.[1]

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Voci correlate

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Altri progetti

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Collegameti esterni

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Gli anticorpi che risultano da questa immunizzazione saranno geneticamente diversi (perché prodotti da plasmacellule diverse) e ognuno di essi riconoscerà un epitopo diverso dello stesso antigene.

Si distinguono dai monoclonali (geneticamente uguali, perché prodotti da cloni di una plasmacellula) in quanto questi sono diretti contro un solo epitopo dell'antigene.

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