Monoplacophora

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Monoplacofori
Pilina unguis
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
SottoregnoEumetazoa
SuperphylumProtostomia
(clade)Lophotrochozoa
PhylumMollusca
SubphylumConchifera
ClasseMonoplacophora
Odhner, 1940
Ordini

I Monoplacofori (Monoplacophora Odhner, 1940) sono una classe del phylum dei molluschi.[1]

Le poche specie viventi note sono caratterizzate da una simmetria bilaterale, dalla metameria, dalla presenza di due cavità celomatiche e una cavità pericardica. Il corpo comprende un piede circolare circondato dal solco del mantello ed è ricoperto dorsalmente da una conchiglia unica, conica e ad apice leggermente incurvato. Il sacco dei visceri non ha subito torsione.

Vi sono otto paia di muscoli retrattori pedali e altri retrattori delle branchie (5 paia), 2 paia di cordoni nervosi longitudinali connessi da commensure trasversali in maniera metamerico-simile e anche i nefridi vengono ripetuti a disposizione metamerica. Da queste osservazioni si può ritenere che i Monoplacofori rappresentino un tentativo, non completamente riuscito, di evoluzione della metameria.

Sono muniti anteriormente di due tentacoli. L'apertura boccale è situata nel solco del mantello, preceduta da un velo ed è provvista di radula. L'apertura anale è posteriore e l'intestino è lungo e forma delle anse.

L'apparato respiratorio è rappresentato da cinque paia di branchie uniseriate situate nel solco del mantello. Il cuore è munito di due atrii a cui affluisce il sangue dalle ultime due paia di branchie.

Il sistema nervoso è costituito da un cingolo periesofageo e da due paia di tronchi longitudinali (pedali e viscero-palleali) uniti da dieci paia di commissure latero-pedali. Anche l'apparato escretore ha ordinamento metamerico con sei (o sette) paia di metanefridii connessi con il celoma o con il pericardio.

I sessi sono separati con due paia di gonadi in rapporto con le corrispondenti paia di nefridi.

Distribuzione e habitat

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Sono distribuiti in quasi tutti i mari e gli oceani del mondo. Nel Mar Mediterraneo è presente (anche se raro) il genere Veleropilina.[2]

I monoplacofori vivono generalmente in acque profonde (oltre i 3000 metri sotto il livello del mare); ne sono state trovati comunque fino a una profondità minima di circa 200 m (genere Vema).

La tassonomia di questa classe è in discussione e in rapida evoluzione.

MolluscaBase (2020) riconosce tre ordini, due dei quali estinti:[1]

Le circa 30 specie viventi note appartengono tutte alla famiglia Neopilinidae.[3]

Di questa classe di molluschi sono stati ritrovati fossili tra il Cambriano e il Devoniano, per cui essi erano considerati estinti da circa 380 milioni di anni.

Nel 1957 fu pubblicata la notizia[4] che una nave oceanografica danese, la Galathea, aveva raccolto nel 1952 vari esemplari di monoplacofori a 3370 metri di profondità al largo delle coste occidentali della Costa Rica.[5] Alla nuova specie fu dato il nome di Neopilina galatheae (in onore della nave che effettuò i dragaggi).

  1. ^ a b (EN) MolluscaBase eds. (2020), Monoplacophora, in WoRMS (World Register of Marine Species). URL consultato il 25/6/2020.
  2. ^ Monoplacophora, su Conchiglie del Mediterraneo. URL consultato il 2 novembre 2018.
  3. ^ (EN) Catalogue of Life: Monoplacofora, su catalogueoflife.org. URL consultato il 25 giugno 2020.
  4. ^ (EN) H.Lemche, A new living deep-sea mollusc of the Cambro-Devonian class Monoplacophora, in Nature, n. 179, 23 febbraio 1957, pp. 413-416. URL consultato il 1º novembre 2018.
  5. ^ (EN) Neopilina galatheae: Living Fossil from the Ocean (PDF), su Science Reporter - Living Fossils, novembre 2010. URL consultato il 1º novembre 2018.

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